Biomasse o fonti rinnovabili
Quali differenze

Oggi vogliamo parlarvi delle fonti rinnovabili di energia

Cosa sono?


L’energia derivante da fonti non rinnovabili ha processi di produzione più lunghi e, come noto, è destinata a finire. Le principali, e più note, fonti di energia non rinnovabili sono il petrolio, il carbone e i combustibili fossili che devono necessariamente subire processi di lavorazione complessi e laboriosi che, il più delle volte, si rivelano inquinanti e quindi dannose per l’ambiente. Contrariamente, le fonti rinnovabili si rivelano delle valide alternative alle fonti tradizionali e, oltre ad essere potenzialmente infinite, hanno un impatto ambientale favorevole e complessivamente molto contenuto.
Le più comuni fonti rinnovabili sono l’energia solare, eolica, idroelettrica e quella derivante dall’utilizzo delle biomasse. La caratteristica che accomuna tutte queste tipologie di energia è la loro potenziale infinita disponibilità sul pianeta. Nel caso delle energie strettamente riconducibili alle fonti naturali, come il sole e il vento, il rischio è quello che lo sviluppo tecnologico, non ancora ottimale, non permetta di sfruttare appieno queste fonti e determini una presenza intermittente di energia. Per quanto concerne l’impatto ambientale, le energie rinnovabili sono in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica garantendo effetti benefici sul pianeta.
Per poter usufruire degli incentivi pervisti a sostegno dell’installazione della strumentazione necessaria alla produzione di energia alternativa, la normativa europea di riferimento, riconosce come energia rinnovabile quella eolica, solare, idraulica, oceanica, derivante da biomasse o da biogas (rifiuti urbani o rurali), geotermiche (calore della terra) e aerotermiche (calore dell’aria).

Quali vantaggi?


I benefici più tangibili sono quelli strettamente correlati all’ambiente: vengono ridotte le emissioni inquinanti, i costi di estrazione, e i costi di acquisto e trasporto di sostanze quali il petrolio. Altresì si possono analizzare anche dei benefici sociali, politici ed economici. Implementare la produzione di energia derivante da fronte rinnovabile, consentirebbe, ad alcuni paesi, di rivendicare la loro autonomia e autosufficienza energetica, limitando la loro dipendenza dal petrolio. La produzione di energia sostenibile, tuttavia, viene resa più difficoltosa dai limiti tecnologici e dai costi, talvolta elevati, dell’attrezzatura necessaria.

Biomasse: vantaggi e svantaggi


La produzione di energia elettrica da biomassa è principalmente riconducibile alla lavorazione di scarti di origine biologica proveniente, primariamente, da attività agricole (legna, alghe marine, residui organici di allevamenti, scarti alimentari etc). La lavorazione di questi residui vegetali portano alla produzione di carburanti biologici, energia elettrica o composti chimici.

Ovviamente, per l’ottenimento del biogas, utile per la derivazione di energia elettrica o energia termina, le biomasse devono essere necessariamente sottoposte ad un attento processo di fermentazione che, nel complesso, non richiede delle strumentazioni particolarmente complicate o dispendiose. A tal proposito, il prezzo complessivamente contenuto dell’attrezzatura e delle tecnologie da utilizzare, si paleserebbe come il primo tra i molteplici vantaggi riscontrabili dalla lavorazione delle biomasse.
La facile reperibilità delle biomasse consente di implementare questa tipologia di produzione anche nei paesi più poveri, sfruttando efficacemente le risorse naturali. L’elemento focale su cui è necessario porre l’attenzione è la tipologia di materiale utilizzato: materiale di scarto alimentare, tipico delle zone rurali, che verrebbe gettato e mai più riutilizzato. Nel complesso si tratta di una fonte di energia estremamente pulita, che produce scarsissimi residui inquinanti.

Purtroppo, anche in questo caso, sono riscontrabili degli svantaggi, tra questi, sicuramente da segnalare, è la carenza di spazio per la coltivazione. Infatti, per poter trarre un significativo beneficio economico è necessario disporre di un quantitativo di materiale piuttosto elevato e quindi una superficie di lavorazione particolarmente estesa. Purtroppo, le biomasse, non essendo disponibili in qualsiasi momento dell’anno, non possono essere individuate come fonte univoca di energia.

Nel complesso, le biomasse si paleserebbero come una validissima alternativa di produzione energetica con un impatto ambientale abbastanza contenuto e sicuramente ottime sostitute di combustibili fossili e quindi inquinanti. Ad oggi, circa il 3% dell’energia mondiale deriva dalla biomassa.

 
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