Gestire un impianto termico con caldaia e termocamino
Come ottenere acqua calda oppure per scaldare l'aria delle stanze

Il camino, con lo scoppiettare dei ceppi e la sua attraente luminosità, ha sempre un fascino irresistibile, tanto che alcuni scelgono di acquistarne uno finto pur di poterne godere.
Ma la scelta di averne uno in casa assume recentemente anche un senso da un punto di vista di risparmio energetico, grazie all'avvento sul mercato dei cosiddetti termocamini.
Questi possono essere utilizzati per ottenere acqua calda oppure per scaldare l'aria delle stanze attraverso un sistema di ventole, sostituendo le tradizionali caldaie o affiancandoli ad esse.
Per utilizzare questa tipologia di camino in compresenza della vecchia caldaia, bisogna però sapere come coordinare il funzionamento dei due generatori di calore.

Vi spieghiamo oggi come gestire un impianto termico con una caldaia e un termocamino.

Innanzitutto bisogna sapere che un termocamino ha un funzionamento particolare, che differisce sia dai normali termosifoni che dai classici caminetti. Vediamo quali possono essere le problematiche a cui si può andare incontro.

1. Raccordo di collegamento
Per collegare il termocamino alla caldaia sarà necessario creare un sistema di tubazioni di raccordo tra i due generatori di calore, il che significa avere tubi a vista in giro per casa, a meno che non si stia costruendo tutto da zero. Questo problema di tipo estetico è facilmente aggirabile grazie a coperture decorative in cartongesso

2. Norme di sicurezza
La normativa vigente prevede che la potenza complessiva massima consentita per un impianto termico sia di 35 kW/h, al di là dei quali bisognerà separare fisicamente l'impianto. Va da sé che se abbiamo una caldaia e un termocamino questa cifra verrà sicuramente sorpassata e dovremo perciò pensare a gestire separatamente i due generatori di calore, separando i fluidi. Per farlo potremo applicare un modulo per la separazione dell'impianto che dividerà i fluidi grazie alla presenza di scambiatori di calore.

3. I vasi di espansione
Al di là della legge, l'installazione di un modulo per la separazione dell'impianto risulterà comunque necessario, dal momento che le due tipologie di generatori di calore hanno solitamente due diverse tipologie di vasi di espansione. Le vecchie caldaie hanno in genere vasi di espansione aperti, in cui il fluido è a contatto con l'atmosfera, mentre tutti i nuovi dispositivi hanno installati vasi di espansione chiusi, cioè provvisti di un contenitore diviso in due camere, una contenente il fluido e l'altra gas o aria caricata precedentemente attraverso un'apposita valvola. Il diverso funzionamento dei due tipi di vaso rende difficile, se non impossibile, far funzionare correttamente l'impianto senza un separatore dell'impianto.

Su internet sono disponibili schemi illustrati per il collegamento del termocamino alla caldaia, ma trattandosi di gestire pressioni e temperature abbastanza elevate in locali interni alla nostra casa, è meglio non rischiare e rivolgersi ad un termo tecnico per avere tutti i chiarimenti del caso.

 
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